Era
ancora lì.
Immobile
all'incrocio.
Vicino
al semaforo, a un passo dalle strisce pedonali.
Lo
stesso vestito dell'ultima volta.
Solo
un po' più scuro.
I
capelli stropicciati.
Un
unico movimento ripetuto all'infinito.
Sollevare
la bottiglia alle labbra.
Su
e giù con il braccio.
Un
sorso alla volta.
Come
una macchina.
Fino qualche mese fa stazionava più in centro.
Vicino al fu-exodus.
Vicino al fu-exodus.
Stesso
cerimoniale.
Bere
fino alla morte.
Un
modo come un altro per lasciare il mondo.
Neanche
il peggiore.
Intorno tutto un movimento.
La
vita organizzata non si arresta di fronte a tale scarto.
Testimone
del nulla.
Silenzioso
quanto basta per non urtare nessuno.
Uno
scomparire pacato.
Indifferente
a tutto, a tutti.
Non
senza essere a suo modo signorile.
Niente
più proclami, messaggi da inviare.
Capolinea
di ogni speranza, di ogni fede.
Al
suo fianco solo la morte.
Al
momento affaccendata in altro per occuparsi di lui.
Questioni
di resistenza.
Troppo
allenato il corpo per affogarlo con la birra.
L'avevo
conosciuto più di vent'anni fa.
Allora
andava a vino.
Era
sempre in compagnia di un altro sbandato più grosso di lui.
Il
gatto e la volpe.
Frequentava
gli incontri del rinnovamento dello spirito.
Di
fuori, per spillare qualche spiccio per la benza.
Ora
è solo.
Non
sorride più barcollando insieme al suo amico.
Fermo
come una cariatide aspetta.
Senza
dire nulla.
Gli
occhi spenti.
Fissi
in un abisso senza memoria.
In
una terra di nessuno tra la vita e la morte.
Spettrale.
Divenuto
vita nuda e basta.
Senza
più tracce di umanità.
Non
fosse per quel movimento ripetuto.
Chissà
da cosa fuggiva.
Nessuno più a documentarlo.
È
rimasto solo l'impulso coattivo a scomparire.
Al
di là di ogni paura.
Quanto
potrà resistere ancora?
A
suo modo un eroe tragico.
L'ecce
vita.
Lì
nuda, offerta in sacrificio per tutti senza veli.
Mentre
la terra continua a tremare indifferente.
Per
ridisegnare la superficie irreversibilmente.
Meglio
imbracciare con decisione la bici per cavalcare l'onda.
Un
modo per esorcizzare la tempesta in arrivo.
Fuggire
via lontano non serve a molto.
Rimane
solo di continuare a marciare avanti a ranghi serrati.
Come
i soldati in giubba rossa di barry lyndon.
Incontro
alla morte a caso.
Indifferenti
della caduta del compagno a fianco.
Forse
non c'è neanche bisogno di agitarsi tanto.
Basta
aspettare lì sul ciglio della strada.
Annebbiati
quanto basta.
Ancora
uno scossone.
La
colonna trema ma non crolla.
Sopravvissuta
all'ennesimo trambusto.
Ritta
in piedi.
Quasi
una sfida lanciata nel vuoto.
Forza
cosa aspetti.
Un
altro colpo ancora.
Prima
però un ultimo sorso.
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