Un'altra morte
ancora.
L'ennesima.
Lo stesso ciclo.
Ogni volta diverso.
Solo si è più
stanchi.
Con meno energie.
Stremati per
abbozzare una difesa.
Di nuovo si tocca il
limite.
Il punto di un
possibile non ritorno.
Lo stallo.
Forse lo scacco
matto per sempre.
Ma non è così.
Si continua a
resistere a denti stretti.
Non si vuole
abbandonare il tavolo da gioco.
Davanti l'avversario
di sempre mostra un sorriso sinistro.
Sa di avere il topo
in trappola.
A prescindere.
Gioca solo con la
preda come i gatti.
La tiene per la
coda.
Per lasciarla subito
dopo.
Spalancata la via di
fuga.
Via a sgambettare
lesti.
Tutto inutile.
Un gesto veloce e si
è di nuovo catturati.
Uno sbadiglio di
troppo e sarà la fine.
Il gioco è bello se
dura poco.
Allora con un colpo
secco porrà fine alla partita.
Scacco matto.
Per la preda è più
facile lo scontro con il prossimo.
Un genitore, un
amico.
Meglio ancora lo
sconosciuto.
L'esito è meno
prevedibile.
Possibile la
vittoria.
Di pirro... non
importa.
Ecco innestarsi
dinamiche arcane.
Un muro di
incomunicabilità prende il sopravvento.
Senza più le parole
rimane solo lo spazio dell'azione.
Il pungiglione
velonoso sollevato.
Si è pronti a
colpire.
Con tutte le
energie.
Senza risparmio.
Anche se l'altro è
ferito.
Dopo rimane il
sollievo del gesto agito.
Un sentimento di
liberazione.
Dura un niente.
Lo stesso macigno
opprimente è già lì a premere sul groppone per costringerti fino a
soffocare. Pronto a spiaccicare il moscerino di turno.
Nemmeno il tempo di
poter assaporare l'eco dell'urlo primordiale attivato dalla violenza
originaria della vita. Ancora ebbri di follia per il gesto effimero
agito contro la creazione tutta, i suoi emissari.
Sopravvissuti
all'ennesima eclisse di senso, di comunicazione si prova a ricucire
lo squarcio spalancatosi dopo quella separazione estrema. Per
cercare un ulteriore punto di contatto.
Nel mentre si curano
le ferite, si soccorre l'altro prossimo colpito a morte.
Pian piano si fa
strada un nuovo precario equilibrio.
Nuove possibilità
si dischiudono davanti.
La partita non è
finita.
Si è ora in attesa
della mossa dell'avversario.
Spettatore
compiaciuto dell'osceno appena agito.
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