Per un attimo aveva pure pensato all'impossibile.
Complice la telefonata con pierpaolo ancora stregato dal ricordo
fatale di quell'incontro speciale con una ragazza la notte di un
ultimo dell'anno a bologna. La sua futura donna. Quattro anni dopo,
nonostante la fine dell'idillio, non si dava per vinto. Diretto al
casello per bologna si apprestava a riscrivere la storia, a
redimerla. Pur di riaprirla a altre possibilità. Così da rendere il
passato ancora vivo. In barba alle ferree leggi di un tempo cronico
spietato. L'obiettivo provare a trovarla per farle vedere una nuova
prospettiva seducente. Insomma gettare ancora scintille di speranza,
nonostante tutto. Pierpaolo ti amo per questo. Grazie di esserci. Per
un istante aveva immaginato lo stesso scenario per sé. Però a ruoli
invertiti. Lei a sorprenderlo per una volta. Sentirla aprire la
porta, salire le scale di corsa desiderosa di abbracciarlo. Proprio
mentre lui stava meditando una fuga disperata. Ma si sa la vita non è
un film recita una famosa canzone di qualche anno fa. Non con lui.
Chissà con chi. A roma. A festeggiare il nuovo anno. E in culo a
tutto. In risposta sullo sfondo il solo rumore metallico di un mezzo
in avvicinamento per portare via ogni cosa. Per fare vuoto.
Sei
arrivata tardi.
Il
furgone carico era già uscito di casa, lanciato irrefrenabilmente
con tutto il suo peso nella ripida discesa antistante.
Una
manciata di metri di troppo.
A
camera oramai vuota.
Ho
smorzato il tuo entusiasmo festaiolo.
Per
certi versi un tempismo perfetto.
Va
bene così.
A
cose fatte.
Guadato
il rubicone.
Rimane
solo da affidarsi allo spirito, a quanto può essere chiamata ancora
provvidenza.
Altro
non so vedere, sperare.
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