sabato 9 luglio 2011

To be or not to be... this is the question...

Voglio morire!
Anzi no... non voglio morire!
Fosse disponibile un sicario sarebbe tutto più semplice per la zia. Ma se deve scegliere prevale la tentazione di provarle tutte, anche le soluzioni più atroci, compiendo un destino apparentemente irrevocabile quanto il dover bere il calice amaro della vita fino all'ultima goccia.
Il problema l'intestino divorato dal basso dal cancro.
La scommessa spostare sempre più in alto l'ano artificiale.
Al limite bocca e ano potrebbero coincidere. Mangiare digerendo tutto subito in un sol boccone. Come trasformare acqua in aceto.
Si potrebbe pensare di passare, di dire basta e non scommettere più. Fine, end, compimento, sospensione.
Ma le cose non stanno così.
Il dispositivo biologico dell'autoconservazione ti porta a elevare sul piedistallo più alto il valore della vita in sé. Sebbene privata oramai di qualsiasi qualifica positiva. Anche al costo di diventare ano e basta. Un ano parlante, un toro circolare sempre più sottile. L'estrema scommessa della natura: lavorare a togliere, per sottrazione. Cosa rimane alla fine? Michelangelo vi aveva intravisto degli schiavi stritolati dalla materia avvolgente. Eppure senza quella materia quegli stessi schiavi non sarebbero potuti essere. Liberarli significava renderli solo dei fantasmi eterei, pura apparenza magari gloriosa.
La zia non parla più.
Seduta sulla sedia con gli occhi persi vorrebbe un amore infinito capace di sospendere il suo dilemma abissale quanto un buco nero tutto divorante.
Chi possiede questo amore disumano?
Troppo grosso il carico da sopportare, troppo pesante la croce da sostenere fino al calvario, meglio affogare i pensieri, dimenticare tutto, annullarsi a puro corpo, vita nuda in sé per sé. Per questo perfetta, compiuta nel suo nichilismo antropologico.
Cosa ne rimarrà della zia?
L'intervento come funtore biologico capace di sospendere e di aprire verso un nuovo stadio esistenziale, sebbene a perdere. Quale altra forma residuale di vita oscena si genererà? Quale mostro verrà partorito non senza dolore... Probabilmente un altro freak dalle belle speranze. Potrà essere ancora felice, appagato della nuova esistenza? Sarà ancora umano?
Ai presenti rimane la contemplazione sublime del nuovo miracolo della vita. A fronte di tanto spettacolo ci sarà ancora qualcuno a applaudire l'ennesimo tentativo di creazione demiurgica?
Ei aspettate ancora un poco... non lasciate la sala...
Non è finita...
C'è pronto un altro mirabolante spettacolo.
Che non c'è limite alla fantasia!

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