Lyon.
Cinque della
mattina.
In tram sopra il
ponte del fiume la rhon.
Sui vetri colorati
dai riflessi della notte le prime luci dell'alba.
Sei e dieci.
Stazione routière.
Si parte per tourin.
Un viaggio della
speranza per molti.
Sul bus la vita
sdraiata di corpi neri abbandonati sui sedili.
In silenzio.
Solo il vociare roco
di due nigger seduti in fondo.
Un botta e risposta
incomprensibile.
La vita nuda come un
fiume in piena.
Chilometri di parole
una dietro l'altra.
Senza fine.
Cosa avranno da
dirsi di così urgente, incontenibile in quel dialetto franco
afrikano.
Più avanti qualcuno
si concede una russata.
Altri delegano la voce a suonerie melodiche, a musiche di fondo filtrate dagli
auricolari.
Per il resto è
notte fonda.
Nonostante la luce
abbia già vinto sull'oscurità.
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