Non
è facile scomparire.
Specie
se il tuo carnefice ha altro da fare, problemi burocratici, economici
da sbrigare.
Ci
si avviava al secondo anno di sopravvivenza.
Intorno
all'Xm un fermento inarrestabile.
Tutto
era cambiato nel volgere di qualche mese.
La
stretta sempre più forte.
Le
ruspe ancora più vicine a erodere con i loro bracci alzati il
terreno circostante. Centimetro dopo centimetro. In attesa di
sferrare il colpo mortale.
Ma
non era così semplice.
Non
era andata come preventivato.
Si
sa come vanno le cose da queste parti.
Alla
fine svelata la verità.
Quella
supposta da sempre.
Di
tutti gli accordi per salvaguardare la zona abitata dal traffico così
da renderla vivibile, insomma ecocompatibile, come si usa dire oggi,
era stato realizzato solo quanto negli interessi degli imprenditori
edili.
La
solita storia.
Costruire
case vendibili al prezzo più elevato.
Aprire
il mercato a quella classe di privilegiati in barba a quanti già lì
sul territorio.
Così
ecco sorgere tre mostruosi palazzi a lambire la sagoma sullo sfondo
di san luca sui colli fino a offuscarla al tramonto con le loro
superfici grigio scure. La testa di ponte di tante palazzine a
schiera tutto intorno.
Cosa
vuoi gliene freghi qualcosa di armonia del paesaggio, di salvaguardia
dei simboli vivi di quel luogo.
Unico
obiettivo trasformare in cemento vendibile quelle terre desolate
dell'ex-mercato, paradiso di erbacce libere di infestare ogni angolo.
Almeno fino a poco tempo prima.
Anche
loro in quanto ospiti indesiderati saranno strappate via per lasciare
posto a quell'erbetta sempre verde, tutta uguale, a qualche fiore di
serra, magari esotico, a piante ornamentali non troppo vistose, a
patto di non sporcare troppo con le foglie in autunno, di non
lasciare a terra i frutti marci in estate. Inaccettabile per il
paradigma igienista sposato da tempo ai piani alti del nuovo comune
lì a fianco.
Cosa
poter fare ancora?
Due
anni andati senza trovare la benché minima soluzione, la volontà,
la forza necessarie per opporre una resistenza efficace.
Missione
impossibile.
Eppure
la rabbia e lo schifo accumulati in quegli anni aveva trovato alla
fine lo sfogo giusto e anche la rappresentazione più nitida e
efficace.
A
sfidare quelle ruspe un murales.
Non
uno qualsiasi.
L'ultimo
possibile prima dell'apocalisse.
Neanche
il tempo di essere finito.
Già
in prima linea.
Con
sullo sfondo i rumori metallici delle macchine da guerra del sistema
sempre più vicine. Le stesse disegnate sul muro. Totale
sovrapposizione tra finzione e realtà. Neanche fossimo a gaza.
A
destra un'onda umana come uno tsunami pronta a spazzare via a
sinistra tutto il marcio visto in questi anni, il potere
indifferente, i suoi collaboratori uniformati a qualsiasi livello.
Blackblock,
ciclofficinari a cavallo di tallbike con la lancia puntata, migranti,
squatter uniti per travolgere per sempre quel male organizzato.
Un
sogno.
Il
più bello possibile.
Un
monito per chi vorrà sfidarlo.
Un
gesto estremo a futura memoria.
Il
più elevato, il più potente.
Un'ultima
narrazione epica per ricapitolare quei dieci anni e più di Xm.
Una
speranza mai doma.
Una
testimonianza indelebile.
Un
capolavoro quanto la cappella sistina, un quadro di bosh ispirato
però disegnato da un bambino cresciuto con certa mitologia
fantastica hollywoodiana. Lontano parente dei più cupi, esitenziali
murales della giovinezza.
Più
forte di qualsiasi urlo, di qualsiasi protesta.
Da
solo a fronteggiare quei lavoratori pronti a essere lo strumento del
potere in cambio di un tozzo di pane.
Contro
quella violenza agita il muro dell'arte, della forma perfetta,
sublime come non mai attraverso una narrazione corale facilmente
leggibile da tutti, lì pronta a alzare la voce.
Sarà
sufficiente per trasformare gli animi di quanti oseranno sfidarlo a
colpi di piccone?
Riuscirà
da solo a risucchiarli dentro quel vortice purificatore.
E
tutti quei fieri combattenti saranno lì al momento opportuno per
marciare contro quel nemico spietato? Si sveglieranno dal loro
torpore? Basterà per ridestare dalla tomba le loro membra
arrugginite?
L'immaginazione
al potere.
La
forza della rappresentazione.
Per
un ultimo miracolo.
Di
certo il canto del cigno dell'Xm.
Acme
e fine allo stesso tempo.
Il
gesto più alto contro il bieco interesse di parte.
Senza
più temere nulla.
Bada
barbaro invasore.
Quella
sarà la tua fine.
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