Le
parole e le cose.
Parole,
note, immagini, luoghi svuotati di senso.
Senza
più cercare un mondo.
Pensare
di averlo sopportato fino a allora la grande sfida, illusione.
Manierismo
puro.
L'unica
seria possibilità ancora.
Uscire
dalla storia.
Senza
negarla.
Solo
svuotandola da dentro per pienezza.
Lasciandola
essere.
La
scrittura, la canzone perfette.
Perfettamente
inutili.
Inconsistenti.
Con
i segni evidenti delle microcrepe sparse dappertutto.
Oltre
ogni scrittura del senso.
Autodisgregazione
della pagina bianca.
Come
don chichotte fa con lo schermo del cinema brandendo la spada nella
rievocazione di welles.
Rimane
un misto tra ilarità spiazzante e l'ennesima possibilità.
Sapendo
questa volta di stare giocando solo col niente, il vuoto da sempre
sullo sfondo.
Resta
solo la contemplazione pura di una potenza (in questo caso romantica)
agita senza altri fini.
Una
rievocazione con letizia, con il sorriso sulle labbra.
Come
se si stesse rivedendo tutta la vita passata oramai abbandonata però
senza formulare giudizi. Osservandola da un altro livello. Nuove vie
di fuga vissute, tracciate, create.
In
ogni caso niente a che vedere con la nostalgia.
Solo
un guardare bonario, pacificato quel passato lasciato essere senza
più interrogarlo, indagarlo.
La
stessa visione di chi dal paradiso gettasse per un attimo lo sguardo
giù nella creazione.
Operazione
questa nettamente distinta dalla rievocazione trash.
In
quanto libera dalla pulsione di trasgressione, dalla legge del
piacere, dal desiderio orgiastico affaccendato a triturare,
profanare, desadizzare ogni cosa secondo i propri fini edonistici di
transvalutazione. Niente letizia, al massimo un agire consapevole,
condiviso, democratico nello scambio dei ruoli quando va bene.
Anche
nel congedo si tratta di profanare, liberare tale livello dalla
dimensione sacra trascendente per lasciarlo essere pacificamente,
rispettosamente. Senza interrogarlo, agirlo ancora secondo una logica
economica del valore transvalutato, ricodificato. Tutto è compiuto,
realizzato, perfetto senza bisogno di replica. Certo sempre possibile
la ricaduta, il rimescolare le carte, la riterritorializzazione. Ma
questa è un'altra storia.
Tu sei la luce
Tu sei la luce
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