Al di là
dell'apparenza, del bello. Il modo di darsi spensierato della grazia.
Non più legati a qualcosa, a quanto la natura o la personale storia
ha consegnato a ciascuno come destino. Il segreto non disvelato di
un'esistenza, la proiezione fiduciosa di mondi possibili a una
spanna. Solo a allungare la mano, a crederci fino in fondo. Questa la
seduzione della vita. Il suo abbaglio luciferino. Vivere e basta,
lasciarsi flashare senza guardarsi mai allo specchio. Tanto non vi
rifletterebbe nulla. Almeno se non si è prima morti all'improvviso,
se non si è visto il crollo istantaneo di quel mondo incantato,
fatato, un po' magico.
Si sa, la bellezza
ha il suo tempo.
Sfioresce prima o
poi.
E non è un fatto
solo anagrafico.
Un po' come
lasciarsi infatuare da una maschera ben indossata. Bella fin che
dura.
Alla fine la scopri
inautentica.
No, c'è dell'altro.
Prima però bisogna
essersi nutriti dell'albero della conoscenza, essere caduti.
È vero, dopo ci si
disincanta, ci si vede nudi.
Vestiti con l'ultima
apparenza possibile.
L'inapparenza
stessa.
Cioè la vita messa
a nudo, l'istantantanea del suo vuoto, del suo nulla fondamentale.
Impossibile poi
ricoprirsi, tornare a come prima senza sembrare zombie o fantasmi.
Truccarsi non aiuta
di certo.
Arduo compito anche
rimanere nudi per sempre.
Eppure è solo
assumendo questa rivelazione possibile fino in fondo a permetterci di
cogliere la vita nella sua dimensione più autentica, la
contemplazione dell'haecce! Allora spogliati di tutto si può
rilanciare nell'amore. Non certo erotico, ma fraterno. Eroico
casomai. Perché ci vuole coraggio a stare nudi, fermi nella propria
fissità vuota esposti all'altro. Non più per sedurlo, per portarlo
da qualche parte, per fargli fare qualcosa. No, non si va più da
nessuna parte né bisogna adoperarsi per forza. Al massimo viene
naturale abbracciarsi per sentire il tremito vitale allo stato puro,
la vita nuda in potenza, senza più scopi o mete prefisse. Solo
l'esposizione di ciò che resta basta. La cosa più bella il gesto
stesso della spoliazione. L'unico momento veramente autentico. E non
c'è più storia.
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