venerdì 29 novembre 2013

un intento chiaro

Oggi siamo stati a trovare fabrizio.
Alias le noci sonanti.
Stava tagliando la legna con la sega su un trespolo a mano.
Come il solito ci ha accolti ben volentieri senza mai smettere di spezzare i bastoni secchi.
Un'illuminazione.
Finalmente ho capito cosa significa vivere in campagna. Staccati da quasi tutto, da quasi tutti.
È lui stesso a dirlo.
Caro mio non è semplice stare qua se vuoi arrivare alla autoproduzione. Un conto è vivere in campagna con una pensione, un'altra arrivare all'autosufficienza.
Limpido e chiaro.
In un baleno mi rendo conto di non aver mai usato seriamente un'ascia, una sega, di poter contare su di una mano quante volte ho acceso un fuoco.
Altro che momenti di depressione, di noia, di sospensione, d'inedia... patologie borghesi, di chi vive in città. Qua non c'è tempo per ste stronzate. Ogni istante è occupato in qualche faccenda. E sempre con il sorriso in bocca. Nessuno ti obbliga a niente. Fai solo quanto pensi sia giusto.
Allora da segnare sul taccuino della prossima spesa.
Comprare una buona sega da legno, dei cunei, un'ascia ben affilata. Ah anche una falcetta per tagliare l'erba.
Fanculo la motosega, il falciaerba.
E stiamo a vedere.
E se tra un anno avrò cambiato idea.
Beh almeno non puntate il ditino. Posso sempre dire di averci provato.
Intanto i topi li abbiamo al momento debellati. 
Certo, nel peggiore dei modi.
Eliminandoli con il veleno.
Un'altra soluzione meno drastica va trovata.
Sebbene la natura davanti a me sia di una chiarezza sconcetante.
Prima di arrivare nella spianata in cemento in fondo la via di casa in mezzo alla vallata, un falco volava basso appesantito dalla grossa preda stretta tra gli artigli. Impaurito dalla mia presenza l'ha lasciata andare per fuggire veloce.
Vado a vedere il malloppo.
Un grosso cucciolo dalle penne nere.
È ancora vivo.
In silenzio tenta di dimenarsi.
Ma riesce si e no a spostarsi di una manciata di centrimetri tra l'erba.
Stremato si ferma.
In attesa del colpo finale.
Il suo destino sembra irrimedialmente segnato.
Lo guardo per qualche secondo.
Poi giro le spalle e tiro avanti verso la meta prefissata.

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