venerdì 29 novembre 2013

Le parole e le cose

Le parole...
Da oggi sei un po' più libera. Torno a bologna. Non è un tornare indietro. Molte porte sono state aperte. Tanti marchi sono morti, andati. Di sicuro non è vivere sotto lo stesso tetto a fare una relazione amorosa. Da oggi sono un po' più libero anch'io. Più sradicato di prima. Un altro mondo è andato. Un altra fetta di passato è stata smontata. Alla domanda da dove vieni oggi rispondo solo con sono nato a zug da genitori jesini. Niente più. Recupero pure alcune frasi del mio primo scritto. Figlio dell'abbandono e della mancanza, abituato a vivere nell'erranza. Quest'ultima frase la aggiungo adesso. In parte la devo a te. Dopo averti conosciuto ho recuperato l'autostop, una certa mobilità. La vita non va trattenuta. Emerge dove vuole, quando vuole. Basta darle l'opportunità. Di recente l'ho vista in lusi. Nel suo cantare capace di conquistare gli animi dei presenti fino a incantarli. In luca, conosciuto allo squero di venezia con una piccola chitarra andina lì pronto per andare a cantare una serenata alla sua amata del momento. Un'arpista della fenice sconosciuta. L'ho sentita anche dentro di me, nei tanti trasferimenti in autostop, a venezia all'ennesimo concerto di be my deelay insieme a michela. Mi spoglio ancora una volta di tutto per rendermi disponibile. Non lo so cosa succederà di noi. Non conosco i piani del destino. Intanto mi libero di torre 58 luogo per me d'invivibilità. Con essa di jesi, di certi ricordi passati. Non è stato quanto cercavo, speravo. Poco male. Non vale piangerci su. Ah un'ultima cosa. Mi sono pure liberato del mito della natura. Vivere in campagna è duro. Bisogna essere spietati. Disciplinati oltremisura. Come fabrizio, pietro, frida, in un certo modo anche tu. Per sopravvivere. Forse non è concesso fare altrimenti. Non è quanto desidero. Non ne sarò mai un affiliato. Piuttosto fanculo. In fondo sono a venezia e questa è una lettera d'amore.
Tomber amoureux we we caro ragazzo! è andata alla grande! ho avuto il coraggio di farlo! non avrei mai pensato... ho preso il vaporetto, sono approdato in giudecca, ho raggiunto il campo e c'era un bel sole. le sue finestre erano ampie e spalancate ho tirato fuori i coglioni e il charango nonostante passassero persone e curiosi, ho incominciato a suonare le mie terronate. ho attaccato con brani strumentali per poi iniziare a cantare e aumentare di volume. alla fine ho suonato una ventina di minuti, anche bene, in modo molto sentito.. il problema è che lei non era in casa. e vabbè, è andata così. la giudecca è piccola e sicuramente già lo saprà la gente parla. ma tornerò. quanto è vero o falso iddio tornerò. è stato un piacere conoscerti. spero di rivederti presto. un abbraccio
...e le cose Ciao Béa! sto ancora a pensare alle cose scritte ieri dopo esserci sentiti mi piacerebbe sapere cosa ne pensi... anche perché vorrei trovare una situazione tra noi che sia efficace e mi faccia stare bene... e stare bene significa stare leggero con te... sentirmi libero... quanto invece non è successo in questi ultimi mesi... spesso penso che non è un luogo a fare una relazione.. se questo produce la sensazione di sentirsi invasi... quando pensavo a noi all'inizio.... ci vedevo fare dei viaggi insieme in autostop... girare l'italia felici e spensierati... dopo bergamo questo non si è più verificato... ora abitiamo insieme... ma spesso ti ho sentita lontanissima... come se abitassimo distanti chilometri luce... e non desidero questo... per esempio tra poco te ne andrai in sicilia con michela... ecco avrei voluto fare questo con te... ma nella realtà non succede perché tu passi già il tuo tempo con me a casa e quando puoi, vuoi fare qualcosa da sola anche perché la casa è il luogo del lavoro in cui si è sempre impegnati in qualcosa nel lavoro quotidiano, nel lavoro artistico insomma addio tempo libero, tempo spensierato dove vivere bei momenti insieme spesso credo che il vivere insieme ci abbia separato più che unito così penso a cosa sarebbe stata la nostra relazione a distanza magari ci saremmo visti solo quando lo desideravamo senza la noia di avere l'altro tra i piedi quando si vuole fare le proprie cose comunque le situazioni vissute in questo periodo mi hanno reso molto sensibile a tale problema non era quanto volevo sentirsi desiderati, amati era quanto cercavo e non so quanto ci sia stato, quanto ci sia più lo stare insieme lo vedo più come un gioco non come un compito, un lavoro e a torre è stato invece una fatica al punto da toglierti ogni energia mi piacerebbe sapere cosa ne pensi spesso ho la tentazione di vederci di nuovo stare separati tornare a bologna per vivere quei momenti spensierati quando lo desideriamo forse mi sbaglio... forse non è la strada giusta magari mi sfugge qualcosa per questo mi interessa sapere cosa ne pensi sentire quale potrebbe essere un'altra soluzione magari più efficace della mia ti va di parlarne con me? di confrontarci? mi farebbe un immenso bene... cosa ne dici?

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