lunedì 9 aprile 2012

Stato di polizia

Stazione di Ancona.
È sera.
Nonostante la primavera fa freddo.
In giro quasi nessuno.
Anche i treni sono assenti.
Secondo le nuove disposizioni si viaggia per lo più di giorno.
Il treno dei lavoratori.
A sera tutti a nanna.
Al massimo si vive consegnati davanti la tv o in rete.
In pochi disattendono tali abitudini.
Sono loro le prede ricercate.
Vanno riconosciuti in quanto potenzialmente pericolosi.
Ronde di polizia li attendono al varco.
La forza di legge del sistema.
Il braccio dispiegato per dissuadere l'eventuale trasgressore del fare comune.
Documenti.
Il copione di sempre quando scendo giù.
A scanso di equivoci ecco il nome.
Ci sarà un motivo se vieni così spesso identificato.
Risponde l'agente.
Si. Qui il controllo è superiore rispetto a dove vivo.
Tira fuori un blocco notes per appuntare il nome.
Fate presto.
Il treno sta per partire.
Con fare sospetto guarda il tabellone degli orari.
Quale treno prendi.
Quello delle nove e trenta.
È cominciato l'interrogatorio.
Beh perché non prendi quello delle dieci e trenta.
Non c'è più.
Risposta esatta.
Parte solo alle tre e trenta.
Cadono i sospetti.
Sembra tutto normale.
Si spengono i riflettori.
Se ne vanno via a caccia di chissà quale altro malintenzionato.
Di notte si è tutti indagati.
Messi al bando.
Ricercati.
A prescindere.
Una risposta sbagliata e si è nei guai.
Trattati come delinquenti comuni.
Alleluja.

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