martedì 24 aprile 2012

[...]


Mmmmhhh!
Uffaaa!
Ooh!
Eh?
Ah sì.
Lunedì mattina non troppo presto.
La tuta blu alle gambe.
Una maglia grigio scolorata con sopra impressi due cuori rossi preceduti da una W. Sotto ciascuno c'è scritto moi e toi. Una segnatura improponibile di un passato lontano non del tutto dimenticato. Segni oramai liberi di rimandare a qualsiasi cosa.
Ai piedi le ciabatte di plastica.
Quelle da piscina.
La bocca amarognola cementata dal tannino.
Il corpo pigro piantato sulla sedia.
Il cervello imballato davanti i libri sospeso chissà dove in attesa di digerire quanto vissuto il giorno prima.
Il tempo di togliere le ultime croste.
Quasi pronto.
Via con un nuovo mascheramento.
La camera come camerino.
Per affibbiarsi addosso chissà quale parte.
Davanti lo specchio, il trucco in mano, gli oggetti necessari per la trasformazione secondo le esigenze, il luogo.
Ogni giorno la stessa musica.
Basta.
Oggi me ne vo così.
Mascherato da notte.
Con le ciabatte ai piedi.

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