domenica 9 febbraio 2014

Certi giorni

Certi giorni lo senti.
Qualcosa ti trattiene.
Non puoi farci niente.
Bologna.
Fiera.
Al casello solo persone frettolose.
Pur di guadagnare tempo meglio raccontare una balla all'autostoppista di turno.
Va verso sud?
No a nord.
Poi ti volti.
Lo vedi imboccare l'entrata per il sud.
Va bé.
Dopo circa trenta minuti qualcosa si muove.
Un passaggio per s. lazzaro. La porta per un possibile viaggio diretto. Il cul di sac di tutte le auto dirette giù. Da lì dovrebbe essere tutto facile. Ma niente da fare.
Oggi è una giornata storta.
Altri trenta minuti a muoversi da una corsia all'altra, a chiedere dove è diretto, a dichiarare la propria destinazione.
Certo accontentandosi di una manciata di chilometri il passaggio lo si sarebbe trovato da un pezzo. L'obiettivo è arrivare al massimo con due passaggi. Però oggi gli automatismi soliti non funzionano.
A un certo punto un'auto bianca del servizio delle autostrade avanza verso di me in contromano. L'autista dentro sbraita, suona il clacson, sbraccia come un posseduto.
Neanche lo calcolo.
Poi dietro intravedo l'auto della polizia.
Azz.
C'è pur sempre una prima volta.
Un poliziotto scende, si avvicina al casello.
Che ci fai qua?
Aspetto un amico.
Come sei arrivato qua?
Con un altro amico.
Sorride.
Dammi un documento.
E vedi di trovare qualcuno in fretta.
Se no poi mi chiamano ancora e devo intervenire.
Lascio la patente.
Il tempo di ritornare in auto per gli accertamenti.
Già trovato il passaggio.
Un finanziere.
Lo sgamo subito.
Sei delle forze dell'ordine vero?
Si ferma accanto alla volante.
Scambiano qualche battuta.
Si aspetta il responso della volante.
È pulito.
Puoi andare.
Da lì in poi tutto in discesa.
Altri tre passaggi in meno di due ore fino alla destinazione finale.
Qualcosa si è sbloccato magicamente.
In tanta foga però ho perso il berretto di lana cucito a mano dalla zia di lucia.
Vabbè.
Prima o poi doveva succedere.
A casa a partire dalla professione e dalla città di provenienza rintraccio l'autista dell'ultimo passaggio.
Niente da fare.
In macchina non c'è.
Meglio farsene una ragione.
Più in fretta possibile.
Alla fine tre ore e dieci per coprire la solita tratta.
Neanche troppo male.


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