sabato 18 gennaio 2014

Una vita semplice

Non era l'orario giusto.
Come tante altre volte la porta era aperta.
Ancora per poco.
La minuta signora magrolina non troppo alta, sebbene slanciata, sempre ben curata, capelli biondo scuri appena passati sotto le mani di qualche parrucchiere, camice bianco come un'infermiera o una farmacista, sempre con il sorriso in volto, stava per serrare la porta prima di avviarsi verso casa.
Andava lì per prendere cioccolate fondenti.
Tre al prezzo di due.
A volte chiedeva mandorle, altre lenticchie.
Oramai poteva dirsi un cliente abituale.
Anche quel giorno venne accolto con un gran sorriso. Dietro però si nascondeva una fragilità nascosta a malapena. Gli occhi lucidi, le mani strette davanti lo stomaco, il corpo in tensione a testimoniarlo silenziosamente.
Non so perché, un giorno più storto del solito, si era confidata con lui. Forse perché lo vedeva così differente dai soliti clienti. Sempre con il sorriso pronto, la battuta simpatica. O più semplicemente perché aveva avvertito la sua natura gentile. Le solite cose. Un senso di colpa a dismisura d'uomo, l'incapacità di reagire a chi più scaltro sa approfittare di animi deboli, sinceri. Quelli in grado di vedere la realtà solo in rosa, quasi regnasse ovunque la pace.
Da allora non si erano più visti.
In barba alle regole lo fece entrare nonostante non fossero ancora le tre e mezzo.
Lui le chiese come stava, se aveva risolto i suoi problemi.
Scuotendo le spalle rispose di no. Impossibile superarli alla sua età. Come se un destino avverso le avesse stregato l'esistenza per l'eternità. Tra i due si era aperto un canale profondo. Dopo quella confessione spontanea qualcosa era scattato.
Anche lei le domandò come stava.
Fu sincero.
Quanto lo era stata lei l'altra volta.
Non va benissimo.
Problemi di donne. Troppo prese a pensare ai loro problemi per elargirti spontaneamente un sorriso o un abbraccio affettuoso.
Tra di loro non era così.
Lo si percepiva dall'aria carica di elettricità.
Alle sue parole rimase un po' sorpresa.
Un ragazzo bello, simpatico con tanta energia.
Come può avere dei problemi.
No. Non lo aveva previsto.
Per lei doveva rimanere il principe con il mantello azzurro senza macchia. Solo a lui avrebbe rivelato i segreti più intimi.
Però le cose non stavano così.
La vita spesso segue percorsi tortuosi.
Basta sollevare un po' il coperchio per vedere cosa bolle in pentola.
Eppure qualcosa in quella confessione inaspettata era passata. Lui stava da una parte, lei dall'altra del bancone. I loro volti si avvicinarono fino a sfiorarsi le guance per un saluto natalizio. Poi dopo il distacco un leggero attimo di commozione. Subito smorzato da una battuta giusto per arginare quella lacrimuccia già pronta a esondare le orbite per scendere repentina a terra. Prima di lasciarsi le disse con tutta se stessa. Quando hai bisogno di sfogarti vieni pure. Sarò qui ad ascoltarti.

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