mercoledì 1 gennaio 2014

Commiato

Sono andato da fabrizio a salutarlo.
L'apocalissi è vicina.
Un mondo è già crollato.
Si vive nel tempo della fine.
Nell'attesa di un nuovo non ancora del tutto manifesto.
Il sentiero verso il portone è ostruito da due cavalletti a sostegno delle reti avvolgenti l'alto olivo secolare di fronte casa.
Fresco il ricordo dell'ultima volta.
Lo stesso scenario.
Con fabrizio con un unico intento.
Raccogliere le olive.
Le chiacchiere a tempo debito.
C'è nessuno?
Una voce dall'alto.
Oh chi è?
Il vicino.
Fai il giro di casa.
Dopo poco sono sotto la pianta.
In alto appollaiato sopra un ramo vedo fabrizio tutto preso a raccogliere le ultime olive.
L'indomani il frantoio serra i battenti.
Un countdown forzato prima della chiusura della stagione delle olive. Poche ore di luce soltanto. Poi quanto fatto è fatto.
Sono qui per salutarti.
Vuoi che scenda?
No.
Nessuna distrazione dal tuo lavoro.
Salgo io.
Mi arrampico sul greppo fino alla scala poggiata sul tronco. Un piolo alla volta mi elevo. Poi afferrato saldamente uno dei grossi rami centrali mi proietto sulla superficie come fosse una strada verso di lui. La percorro con sicurezza fino a raggiungerlo. Per cadere poi a cavallo sul grosso ramo. Parliamo per più di un un'ora intimamente uno di fronte a l'altro. Ramo contro ramo.. Come fosse del tutto normale lassù per aria. Un bel saluto prima della fine.

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