mercoledì 23 febbraio 2011

Ciclofficina esistenziale

Nella ciclofficina esistenziale il fare non è essenziale.
Vale solo l'essere in rivolta.
Dovunque, in ogni istante, con tutto sé stessi.
Non c'è nulla da riparare.
La denuncia è totale, metafisica.
Non si tratta di sostituire un mondo con un altro.
Sebbene non tutti siano equivalenti.
Alcuni sono migliori di altri.
Si tratta pur sempre di gironi infernali.
Fare o non fare non è il problema.
Si può scegliere di fare come no.
Non cambia più di tanto.
È un girare a vuoto comunque.
Tanto vale seguire il proprio istinto.
Sapendo di non avere regole, né di poterle dare.
Piuttosto si fa comunella con quelli nella stessa condizione.
Al limite tutti.
Per condividere la medesima coscienza, la stessa inutile preoccupazione.
Sens emploi employée.
Avendo cura senza cura.
Tutto qui.

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