mercoledì 23 febbraio 2011

Salto nel vuoto

Madido di sangue caldo, un feto appena nato insorge urlando.
Ancora legato al cordone ombelicale prova a risalire.
Attaccato come a una corda viscida sospesa...
Con i piedi serrati...
Si solleva a ritmo per tornare da dove è venuto.
Ma non è più possibile.
La fessura si è chiusa per sempre.
Dopo aver provato a bussare, a sfondare l'entrata umida e appiccicosa, si lega il cordone al piede, si getta nel vuoto a occhi chiusi.
Senza respirare precipita giù a capofitto.
Sale l'adrenalina, l'apprensione per il probabile schianto.
Pochi centimetri ancora.
Una frazione di secondo.
Poi l'arresto violento.
Il contraccolpo.
Con la stessa forza risale su per precipitare ancora.
Ormai è andata.
Appeso al cordone, in bilico come un pendolo, mira estraneo il nuovo mondo a testa in giù. Ancora memore del claustro tutt'avvolgente in cui era immerso fino a pochi secondi prima.
Tanta la vertigine e la nausea per la sbronza d'aria.
Troverà un abbraccio caloroso capace di contenere l'abisso spalancatosi davanti ai suoi occhi increduli?

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