venerdì 15 luglio 2011

Questioni di natura...

Tanto e non più!
Ripete la vicina della zia.
Sembra questa la quadratura del cerchio per il suo intestino! Se no son guai...
All'interno dell'amministrazione banale della vita ogni cellula è preordinata a compiere il proprio ruolo. Cambiare sodio con potassio, svolgere la reduplicazione dell'rna nei ribosomi e così via... Rispettando quel tanto e non più... Fermarsi non è concesso, ne andrebbe della loro stessa esistenza. Altro non possono fare. Anche quando non c'è più un sistema generale in grado di coordinare tanta febbrile microattività.
La zia si sta pian piano sfasciando.
Pezzo dopo pezzo. Come quelle vecchie carcasse arenate in qualche spiaggia.
Senza più comandante alla regia i muscoli del volto sono lenti, quasi inespressivi. Così la bocca sta naturalmente aperta. Sebbene non del tutto. Il cuore pompa ancora, i polmoni scambiano ossigeno con l'aria. Ma senza l'armonia di una volta.
Non posso far altro di documentare tale sfacelo.
Sto al suo fianco con la penna in mano distaccato.
La vita, in questo caso la morte, non riesce a emozionarmi. In barba a tutte quelle trasmissioni tipo la morte in diretta o i film strappalacrime sul capezzale. È un evento così normale da annoiare da morire.
Cellule del cazzo quando smetterete di produrre ATP... pompe dei sali quando bloccherete il flusso delle sostanze. Non mi va di stare con le mani in mano a aspettare come una di quelle pie donne accanto al “Cristo de scurto” del Mantegna. Fare il testimone è il personale modo di non partecipare passivo agli eventi, di non dare il mio fiat a tale sceneggiata.
Ho altro da fare!
Il mio anelito vitale, le mie cellule non sono organizzate per stare ferma davanti a della materia inerte. Sono una macchina predisposta a agire, a non girare a vuoto senza senso e meta. Assistere passivo all'esalazione dell'ultimo respiro non è un evento contemplato dai miei comportamenti standard.
Sono stato messo in questo mondo senza preavviso... va bene... mi hanno imposto un gioco spietato... e va bene pure questo... Ma almeno provo a cambiare le regole sospendendole per quanto mi è concesso dai miei sistemi di regolazione, dalle leggi cui sottosto.
Per un attimo la zia ha aperto gli occhi. Sembra volere comunicare qualcosa. Sollecitata prova a rispondere alle nostre domande con un si e no espresso dai movimenti del volto. Ma non c'è modo di dialogare.
Cellule industriose come tanti soldatini al fronte quando vi arrenderete? Firmate il vostro armistizio, accettate di deporre le armi diventando inoperose. Per voi è finita!

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