giovedì 28 luglio 2011

Biodiversità

Sarà per aumentare le varietà. Comunque da sempre vengo tenuto in vita da nemici prossimi, i genitori, la zia. Per anni ho combattuto il loro mondo, la loro visione della vita. Però, allo stesso tempo provvedo alla loro conservazione. Una sorta di paradossale parassitismo simbiotico. Fuori dalle solite regole dello scambio mutualistico. Tutto nei limiti della sopportazione reciproca. Mossi dall'odio più che dall'amore. In equilibrio precario. Come con un cancro. C'è, te lo tieni, ci convivi.
Però la troppa vicinanza fa male.
Dopo un breve contatto urge la distanza, la più profonda possibile. Senza allontanarsi troppo. Stando lì nei paraggi. Il tempo di perderli di vista, di non sentirli più.
Alla faccia del buon samaritano.
Mossi dallo stesso entusiasmo impiegabile per conservare un panda o uno squalo. La cura minima necessaria. Con una garza sulla sinistra e il coltello pronto a essere brandito sulla destra. E non si tratta di vincere l'uno sull'altro. Si sa già di aver tutti perduto a prescindere.

Nessun commento:

Posta un commento