mercoledì 6 ottobre 2010

Acufeni grunge

Ci sono giorni in cui l'aria è più nitida del solito.
Accade soprattutto nei cambi di stagione.
Quando il tempo si fa variabile.
Mosse dal vento d'alta quota le nuvole si spostano repentine.
A volte può piovere.
Non dura molto.
Il sole va e viene.
I raggi hanno ancora la forza di scaldare la terra.
Non si sta male.
La luce ha una tonalità insolita.
Non c'è più l'afa, la calura, l'umidità estiva.
I contorni sono netti.
I colori accesi.
Gli spazi si dilatano a dismisura.
Per un attimo può capitare di vacillare.
Il vuoto non resiste.
Viene saturato dai suoni.
Tutto diventa udibile.
Il rumore d'acqua di una fontana lontana.
L'abbajare di un cane.
Le voci riverberate delle persone.
Da tutte le direzioni si accavallano frenetiche.
Senza soprapporsi.
Le distingui chiaramente.
Una a una.
Le più distanti arrivano basse con un eco.
Non sembrano umane.
Evocano qualcosa di spettrale, d'inquietante.
Un urlo si prolunga all'infinito.
Si stira a dismisura.
Per decadere imploso in se stesso.
Lentamente consuma tutte le tonalità discendenti.
Fino alla soglia dell'udibile.
Per la densità si appiccica addosso.
Non si scrolla più.
Anche stando lontani dal traffico, si riconosce il sibilo sordo delle auto.
Il vibrato basso, penetrante degli autobus arriva fin dentro la pancia.
Se si cammina per strada le cose non cambiano.
Si distinguono le voci dei passanti.
I sorrisi.
Le battute.
Il suono metallico delle suonerie.
I tacchi rimbombanti sull'asfalto.
Se ne vieni avvolti.
Non c'è spazio, luogo dove si è al riparo.
Dentro ci si smarrisce.
Una legione caotica, frammentaria prende il sopravvento.
Si vorrebbe trovare un po' di tranquillità.
Ci si sposta in una piazza, in un giardinetto.
Ma è inutile.
Non si può sfuggire.
Conviene fermarsi.
Braccati come una preda.
Alla mercè del colpitore di turno.
Resistere non serve.
Viene spontaneo chiudere gli occhi, le orecchie.
I suoni si amplificano.
Fino a penetrare dentro come il fischio di un trapano.
Paralizzati, si aspetta la fine.
In attesa di un mondo meno invadente.

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