Prima
di partire
Vorremmo
spendere due parole in merito al funerale della saracca
La
saracca è un rito
Un
auspicio di rigenerazione
per
una vita rinnovata ancora
Grazie
anche a un sacrificio
Quello
della sardina
Un
piccolo pesce povero
Eppure
è grazie a esso se tante famiglie sopravvivevano all'inverno
La
vita e la morte
Inscindibili
Spesso
da lasciare senza parole
Ma
il vento fa il suo giro
Così
come la vita
Volenti
o nolenti
Anche
quest'anno siamo lì pronti a festeggiare spensieratamente
spinti
da un vitalismo inarrestabile
Anche
quest'anno ci apprestiamo a vivere dei momenti di svago insieme
Consapevoli
però di quel sacrificio
Pronti
a accogliere la vita
a
rispettare la morte
Con
il sorriso in volto
la
malinconia nel cuore
Ora
bando alle ciance
Una
giornata davanti ancora
Una
nuova impresa
Perché
il funerale della saracca non ha confini né tempo
se
non quello della vita
Perciò
tutti pronti a salire in sella
Giovedì
a camere d'aria per preparare il mezzo
Domenica
per le strade di campagna
se
il tempo lo permetterà
Direzione
da qualche parte
dove
compiere ancora il miracolo della vita
Non
troppo lontano da Monte Uliveto
Né
troppo vicino
Con
nel sacco cose semplici da condividere
A
partire dall'entusiasmo
Ancora
la lotta tra la vita e la morte
Perché
morire è innanzitutto accettare di spegnersi dentro
Pensare
la morte come l'ineluttabile
Il
nemico invincibile
Memento
mori
diceva
l'untore
Bada...
Memento
vivere
Nonostante
tutto
Consapevoli
come non mai
Eppure
leggeri come l'entusiasmo puro di un bambino
Oggi
è il giorno giusto
Facciamola
finita
Le
parole di un amico sconsolato
Un
tempo lontano eppure vicino
Troppa
la voglia di vivere quel giorno
Per
lasciarsi andare
No
Oggi
no
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