lunedì 14 marzo 2016

Il funerale del funerale

Prima di partire
Vorremmo spendere due parole in merito al funerale della saracca
La saracca è un rito
Un auspicio di rigenerazione
per una vita rinnovata ancora
Grazie anche a un sacrificio
Quello della sardina
Un piccolo pesce povero
Eppure è grazie a esso se tante famiglie sopravvivevano all'inverno
La vita e la morte
Inscindibili
Spesso da lasciare senza parole
Ma il vento fa il suo giro
Così come la vita
Volenti o nolenti
Anche quest'anno siamo lì pronti a festeggiare spensieratamente
spinti da un vitalismo inarrestabile
Anche quest'anno ci apprestiamo a vivere dei momenti di svago insieme
Consapevoli però di quel sacrificio
Pronti a accogliere la vita
a rispettare la morte
Con il sorriso in volto
la malinconia nel cuore
Ora bando alle ciance
Una giornata davanti ancora
Una nuova impresa
Perché il funerale della saracca non ha confini né tempo
se non quello della vita
Perciò tutti pronti a salire in sella
Giovedì a camere d'aria per preparare il mezzo
Domenica per le strade di campagna
se il tempo lo permetterà
Direzione da qualche parte
dove compiere ancora il miracolo della vita
Non troppo lontano da Monte Uliveto
Né troppo vicino
Con nel sacco cose semplici da condividere
A partire dall'entusiasmo

Ancora la lotta tra la vita e la morte
Perché morire è innanzitutto accettare di spegnersi dentro
Pensare la morte come l'ineluttabile
Il nemico invincibile
Memento mori
diceva l'untore
Bada...
Memento vivere
Nonostante tutto
Consapevoli come non mai
Eppure leggeri come l'entusiasmo puro di un bambino
Oggi è il giorno giusto
Facciamola finita
Le parole di un amico sconsolato
Un tempo lontano eppure vicino
Troppa la voglia di vivere quel giorno
Per lasciarsi andare
No
Oggi no

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