mercoledì 5 novembre 2014

Spirito critico

Essere dotati, posseduti, affetti da uno spirito critico cosa significa?
Secondo il Devolo Oli l'aggettivo critico deriva dal greco krinos. Krinos indica il saper distinguere, giudicare. Tale aggettivo evoca anche una crisi, un punto di rottura. Punto critico, fase critica, temperatura critica, massa critica, indicano un punto sogliare dove le cose precipitano all'improvviso, cambiano di fase, si trasformano, si attivano.
Saper criticare richiede una particolare attenzione, una presenza non banale. Tale attenzione critica la si produce tramite una sconnessione, uno sfasamento da quanto si afferisce. Senza esagerare però. Altrimenti la realtà ci sfuggirebbe di mano, non sarebbe più immediatamente presente. Essere sconnessi significa non essere più soggetti, abbagliati, sedotti dal presente così com'è. Non essere affascinati dal presente significa non essere flashati dalla sua luce abbagliante. Riuscire a stare con gli occhi aperti nonostante l'abbaglio. Solo allora si riuscirà a vedere il buio, il vuoto da cui tutto nasce, si genera. Come quando mettendo gli occhiali scuri si riesce a vedere le macchie solari. Sa guardare il presente in modo critico chi è investito oltre dalla luce anche dal fascio di tenebre, dalle ombre del proprio tempo. Questo vuol dire non identificarsi. Solo chi ha uno spirito critico sa prendere le distanze dal flusso anonimo della vita. Ovvero sa vedere qualcosa di inattuale nell'istante presente, qualcosa che non coincide con se stesso, una frattura, un non risolto. Saper leggere il presente significa innanzitutto portare alla luce le distinzioni, gli schemi di pensiero, le figure storiche, i compiti ai quali siamo stati consegnati. Siano essi culturali, storico-politici, o naturali biologici. Vedere cosa ci muove, come funzioniamo, a quali fini, scopi siamo strumentalmente orientati. In quale modo le nostre potenzialità sono delimitate, usate, vincolate, contenute. Riuscire a liberare tali potenzialità non vuol dire destituire tali figure per opporvene altre alternative. È sufficiente riuscire a arrestarle, sospenderle deponendole. Ovvero significa saper rimanere sospesi nel negativo, nell'inoperosità per rompere la relazione, il rapporto a cui si era in precedenza legati. La parola legati deriva da legein, da cui logos. Uno dei significati di logos è anche rapporto. Insomma bisogna slogarsi, slegarsi. Riuscire a contemplare la propria potenza senza doverla riarticolare in nuove economie, scopi storici. Contemplare deriva da theorein, da thea ovvero vedere, da cui teoria. Tale destituzione libera la potenza in precedenza sottomessa a quelle figure storiche per renderla disponibile per un nuovo uso da armonizzare volta per volta con il flusso vitale, il ritmo del tutto, dello spirito. Senza esserne schiacciati, annullati. Anima è quel medio tra lo spirito e il corpo. Essa non è assimilabile, riducile né allo spirito né al corpo eccedendo entrambi. Una volta emersa nel soggetto assume il ruolo di mediatrice, di mezzo di comunicazione tra il tutto indifferenziato e l'individuo finito armonizzandoli.

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