sabato 5 luglio 2014

La grande ruota...

C'è qualcosa.
Il più strano che ci sia.
Lì a bussare alla porta.
A chiedere insistentemente non so bene cosa.
Quando meno te lo aspetti.
Oramai deluso, sfiduciato dalla vita.
Pronto a vivere solo.
Forse è solo immaginazione.
Per sentirsi scorrere il sangue in corpo.
Basta solo abbandonarsi.
Nel profondo.
Senza timori.
Ecco allora partorire nuovi mondi impossibili, fantomatici paesi delle meraviglie.
Almeno sulla carta.
In bilico tra miraggio e realtà.
Forse solo la creazione di un folle indomito.
Voilà allora beharé.
Da parigi.
L'occasione per trascorrere un pomeriggio piacevole in una bologna estiva desolata.
Lineamenti orientali.
Parla persiano.
Oltre al francese, l'italiano etc. etc.
Una lingua di un paese vivo solo nella memoria di pochi.
Balla tango.
Ci incontriamo a piazza maggiore.
Per scoprire cammini comuni inattesi.
Accorciando distanze in un baleno.
Da parigi alle marche.
Gli stessi luoghi frequentati.
La citta della luce.
La casa di giovanni del seminasogni.
Nel rispetto della legge di attrazione.
I simili chiamano i simili.
Ecco all'orizzonte un nuovo oggetto del desiderio.
La meta possibile di pensieri, progetti a termine.
Passare l'estate insieme ad agosto.
Cosa non fare per mascherare la propria solitudine.
Il desiderio di essere amati, riconosciuti da qualcuno.
Forse no.
Questa volta non bisogna cadere nella solita trappola.
Niente di tutto questo.
Arrestarsi.
Vivere quel presente e basta.
Terminarla lì.
Senza strascichi.
Oltre qualsiasi progettazione.
Giusto la manna per tirare a campare.
Senza trattenere di più.
Solo lo stretto necessario.
Un destino a quanto pare ineludibile.
Inutile ribellarsi.
Anzi.
Controproducente.
Abituarsi piuttosto.
A questa povertà.
Per qualcuno altissima.
L'unica ricchezza.
Saper vivere.
Saper morire all'istante.
E basta.
La vita nuda.
In tutta la sua pienezza.
Il vuoto
Punto.

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