mercoledì 18 giugno 2014

In biblio

Le orecchie tappate.
Per arrestare le pale rotanti del ventilatore.
Basta poco per immergersi.
Resta un rumore di fondo monotonale tutto indifferenziante.
Finalmente soli.
In compagnia delle proprie angosce.
Da tenere a bada per non lasciarsi influenzare.
Schermati dal fuori resta da erigere un muro dentro impenetrabile.
Per non ascoltarsi più.
A denti stretti.
Un respiro profondo.
Poi lo sguardo fisso sui libri.
Fino a perdersi del tutto.


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