sabato 16 febbraio 2013
martedì 12 febbraio 2013
L'amore che resta
Al di là
dell'apparenza, del bello. Il modo di darsi spensierato della grazia.
Non più legati a qualcosa, a quanto la natura o la personale storia
ha consegnato a ciascuno come destino. Il segreto non disvelato di
un'esistenza, la proiezione fiduciosa di mondi possibili a una
spanna. Solo a allungare la mano, a crederci fino in fondo. Questa la
seduzione della vita. Il suo abbaglio luciferino. Vivere e basta,
lasciarsi flashare senza guardarsi mai allo specchio. Tanto non vi
rifletterebbe nulla. Almeno se non si è prima morti all'improvviso,
se non si è visto il crollo istantaneo di quel mondo incantato,
fatato, un po' magico.
Si sa, la bellezza
ha il suo tempo.
Sfioresce prima o
poi.
E non è un fatto
solo anagrafico.
Un po' come
lasciarsi infatuare da una maschera ben indossata. Bella fin che
dura.
Alla fine la scopri
inautentica.
No, c'è dell'altro.
Prima però bisogna
essersi nutriti dell'albero della conoscenza, essere caduti.
È vero, dopo ci si
disincanta, ci si vede nudi.
Vestiti con l'ultima
apparenza possibile.
L'inapparenza
stessa.
Cioè la vita messa
a nudo, l'istantantanea del suo vuoto, del suo nulla fondamentale.
Impossibile poi
ricoprirsi, tornare a come prima senza sembrare zombie o fantasmi.
Truccarsi non aiuta
di certo.
Arduo compito anche
rimanere nudi per sempre.
Eppure è solo
assumendo questa rivelazione possibile fino in fondo a permetterci di
cogliere la vita nella sua dimensione più autentica, la
contemplazione dell'haecce! Allora spogliati di tutto si può
rilanciare nell'amore. Non certo erotico, ma fraterno. Eroico
casomai. Perché ci vuole coraggio a stare nudi, fermi nella propria
fissità vuota esposti all'altro. Non più per sedurlo, per portarlo
da qualche parte, per fargli fare qualcosa. No, non si va più da
nessuna parte né bisogna adoperarsi per forza. Al massimo viene
naturale abbracciarsi per sentire il tremito vitale allo stato puro,
la vita nuda in potenza, senza più scopi o mete prefisse. Solo
l'esposizione di ciò che resta basta. La cosa più bella il gesto
stesso della spoliazione. L'unico momento veramente autentico. E non
c'è più storia.
giovedì 7 febbraio 2013
Piano superiore
Mesi e mesi di liti.
Urla, sedie sbattute
a terra.
Di giorno, di notte.
Al punto di dover
mettere i tappi alle orecchie.
Alla fine una
spiegazione.
Alzaimer da parte di
lei.
Una memoria in
procinto di sgretolarsi, di dissolversi.
L'effetto la perdita
del mondo condiviso fino a qualche mese prima con il marito.
Chi sei?
Cosa ci fai in
questa casa?
Le domande
ricorrenti.
Oltre solo un fare
ottuso.
Attivato grazie a
memorie ancestrali scritte nel profondo.
In paziente attesa
di essere erose anch'esse.
Poi l'arresto
totale.
Uno sguardo perso
nel vuoto.
Un corpo immobile
senza più desiderio, volontà.
Vita nuda allo
sbando.
Come poterlo
accettare.
Troppo il peso da
sopportare per lui.
Un mondo condiviso
non più condiviso.
Al suo posto una
realtà aliena per i giorni a venire.
Il disfacimento di
lei a ricordare la perdita di tutto.
Fine del senso,
dell'amore.
Apocalissi privata
per l'eternità.
Una pura follia.
Per cercare di
tamponare tale emorragia di senso aveva provato a opporvisi con tutto
se stesso pur di conservare tra le tante parole dette un briciolo di
significazione residuale. Spesso obbligandole prepotentemente a
sopportare ancora quella realtà comune costruita insieme in tanti
anni.
Una missione
impossibile.
Persa in partenza.
Almeno per chi aveva
fatto dell'anarchia assoluta il suo fondamento.
In risposta solo
parole eruttate a caso a inseguire un desiderio nomade senza più
centro.
Come far fronte a
tale situazione.
Come riuscire a
stare di fianco a un quasi vegetale.
Nei momenti più
cupi rimaneva solo di negare tale evidenza per salvare ancora una
qualche minima veste di umanità. Anche a costo di cucircela addosso
a forza. Alzando il tono della voce fino a urlare pur di incidere
efficacemente quella memoria liquida. Come scrivere con un bastone
sul bagnasciuga. Onda dopo onda a cancellare tutto. Un compito
infinito. Di certo tragico quanto disperato.
Iscriviti a:
Post (Atom)