domenica 17 giugno 2012

Nada surfing

In piazza verdi c'è nada.
Un mito di tante generazioni.
Fine anni novanta l'incontro con ferretti, il rock indie emiliano. L'ennesima trasformazione di chi ha vissuto in prima persona il vento del sessantotto con il freddo dentro in cerca di un amore disperato. 
Dopo il successo ha provato a non fossilizzarzi. 
Si è circondata di giovani musicisti per aggiornare il sound. Ovviamene rock. 
Ma non basta.
Quaranta minuti del nuovo repertorio.
La piazza è stracolma.
Sotto il palco generazioni lontane mescolate insieme.
Tutte lì ad aspettare il grande momento.
Qualcuno canta i nuovi pezzi.
Non sono in molti.
Una domanda ricorrente fa il giro della piazza.
Un passaparola snervante.
Una tensione palpabile pronta a esplodere.
Quando i vecchi pezzi?
Lei sul palco lo sa.
Troppo grande la fama per essere messa da parte.
Il prezzo del successo.
Il lato tragico.
Inutile ribellarsi al proprio destino.
Resta solo di abbandonarsi docile nelle sue braccia.
Uno sguardo verso i musicisti.
Un cenno di assenso.
Così sia.
Ancora una volta pronta per il grande sacrificio.
L'ennesima immolazione orgiastica offerta in memoria di tutti.
Bastano poche note.
Il trigger scatta.
Sotto il palco si scatena la bolgia.
Un boato di urla si eleva.
Tutti a cantare a squarciagola quei motivi memorabili.
Gli stessi ballati nelle feste trash accanto a cicciolina e tozzi, tra le madonne di un tempo e quelle nuove.
Pop porno.
Tutti a braccia alzate, a dimenare i corpi in preda a follia orgiastica. Pronti a profanare e a pervertire indistintamente ogni cosa in vista del puro piacere.
Ecco consumato il grande sacrificio.
Sul volto di nada un sorriso mesto.
La consapevolezza di non poterci fare nulla.
Vai con ma che freddo fa, amore disperato.
Uno per uno si aprono i sigilli dell'apocalisse.
Il mondo è ora in balia del grande seduttore.
In piazza c'è spazio solo per la grande abbuffata.
Il pasto il corpo squarciato in mille pezzi di nada.
Tutti si saziano a volontà.
Lo spettacolo potrebbe finire lì.
Anzi no.
Il bis.
Nada prova a ricomporsi, a risorgere.
Ma che importa oramai.
Gli stomachi sono sazi.
I liquidi sparsi ovunque.
Il resto non conta.
Un supplemento inutile quanto insignificante.



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