sabato 23 giugno 2012

Gelo


Come capita non lo so.
Eppure succede periodicamente.
Quando arriva il deserto consulto gli astri, la posizione della luna, il suo ciclo per cercare un accordo, una spiegazione.
Spesso trovo una coincidenza.
Ma tanto cosa vale.
Rimane lo sprofondare non appena la vita si è concessa in tutta la sua ingenuità, il suo splendore. Con il sorriso di una bambina desiderosa di crescere, di superarsi ogni volta.
Si resta spiazzati tanta la potenza e la facilità degli accadimenti.
Tutto sembra possibile.
Niente si frappone.
Sei sulla cresta dell'onda.
La pienezza vitale ti ricolma i polmoni fino a saturarli.
Ti senti esplodere.
Con gli occhi lucidi.
Posseduto.
Felice.
Non stai fermo un minuto.
Davanti un mondo lì pronto a stregarti, a farti godere fino a toglierti il respiro.
Lo sai già.
Non durerà.
L'indomani tutta un'altra musica.
Via gli scenari del giorno prima.
Il palco rimane vuoto.
Dismesse le maschere si rimane nudi.
Avvolti dall'indifferenza.
Sottratti da tutto.
Evanescenti come il vento.
Al massimo puoi riverberare tra le fessure l'urlo dentro.
Come un fantasma senza pace.
Tutto intorno si sottrae.
Per una settimana ogni contatto viene meno.
Dopo essere stati arsi dalla luce del giorno fino a bruciare, il gelo umido della notte ti penetra dentro fino alle ossa. Come una lama avvolgente.
Vorresti scomparire.
Insopportabile la vita.
Mediti solo come abbandonarla.
Senza fantasia.
Una coazione infinita.
Sempre la stessa scena.
Agita in continuazione.
Il sollievo di sapere di potersene andare.
Una chance in più.
L'ultimo estremo atto di libertà.
Smetti di cercare le persone.
Tanto non servirebbe.
La frattura col mondo è totale.
Insanabile.
Fermo davanti al computer.
Aspettando chissà cosa.
Un segnale vitale.
Un innesto per un nuovo codice esistenziale meno spietato.
Intanto pensi come arrestare questo trend.
Quale parola magica in grado di attivare nuove energie, relazioni, fiat.
Nulla funziona.
Rimane solo l'attesa spasmodica, snervante.
Per quanto ancora.
Presto!
Intanto getto bottiglie con un messaggio dentro.
Poche le speranze.

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