venerdì 18 maggio 2012

Point break


Un'altra morte ancora.
L'ennesima.
Lo stesso ciclo.
Ogni volta diverso.
Solo si è più stanchi.
Con meno energie.
Stremati per abbozzare una difesa.
Di nuovo si tocca il limite.
Il punto di un possibile non ritorno.
Lo stallo.
Forse lo scacco matto per sempre.
Ma non è così.
Si continua a resistere a denti stretti.
Non si vuole abbandonare il tavolo da gioco.
Davanti l'avversario di sempre mostra un sorriso sinistro.
Sa di avere il topo in trappola.
A prescindere.
Gioca solo con la preda come i gatti.
La tiene per la coda.
Per lasciarla subito dopo.
Spalancata la via di fuga.
Via a sgambettare lesti.
Tutto inutile.
Un gesto veloce e si è di nuovo catturati.
Uno sbadiglio di troppo e sarà la fine.
Il gioco è bello se dura poco.
Allora con un colpo secco porrà fine alla partita.
Scacco matto.
Per la preda è più facile lo scontro con il prossimo.
Un genitore, un amico.
Meglio ancora lo sconosciuto.
L'esito è meno prevedibile.
Possibile la vittoria.
Di pirro... non importa.
Ecco innestarsi dinamiche arcane.
Un muro di incomunicabilità prende il sopravvento.
Senza più le parole rimane solo lo spazio dell'azione.
Il pungiglione velonoso sollevato.
Si è pronti a colpire.
Con tutte le energie.
Senza risparmio.
Anche se l'altro è ferito.
Dopo rimane il sollievo del gesto agito.
Un sentimento di liberazione.
Dura un niente.
Lo stesso macigno opprimente è già lì a premere sul groppone per costringerti fino a soffocare. Pronto a spiaccicare il moscerino di turno.
Nemmeno il tempo di poter assaporare l'eco dell'urlo primordiale attivato dalla violenza originaria della vita. Ancora ebbri di follia per il gesto effimero agito contro la creazione tutta, i suoi emissari. 
Sopravvissuti all'ennesima eclisse di senso, di comunicazione si prova a ricucire lo squarcio spalancatosi dopo quella separazione estrema. Per cercare un ulteriore punto di contatto.
Nel mentre si curano le ferite, si soccorre l'altro prossimo colpito a morte.
Pian piano si fa strada un nuovo precario equilibrio.
Nuove possibilità si dischiudono davanti.
La partita non è finita.
Si è ora in attesa della mossa dell'avversario.
Spettatore compiaciuto dell'osceno appena agito. 

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