lunedì 5 marzo 2012

No... è

Si trovava ancora all'ennesimo bivio.
Quello di sempre.
La tentazione della vita.
Avrebbe resistito questa volta?
Si sarebbe lasciato sedurre?
Forse il trucco stava tutto lì.
Nel sospendersi.
Nel sospenderla.
In eterno.
Smettendo di giocare.
Per non lasciarsi abbindolare dalle sue trame.
Sottili come fili arrugginiti di marionette.
Bastava rompere tale intreccio.
Per sciogliere legami atavici.
Sarebbe riuscito a resistere questa volta?
Quale prova lo attendeva?
Perché la vita rilancia sempre.
Per mettere tutto in discussione.
Al fine di trasformare i valori in azioni proficue.
Come ammaliarlo ancora?
Con quali voci arcane persuaderlo?
Quale nuova luce riflessa negli occhi lucidi di una giovane per riportarlo ai suoi doveri non scritti da sempre.
L'ennesima tentazione per arrestare un istante ancora l'apocalisse. Cioé la conclusione eterna della vita così com'è.
Bastava resistere solo un po' di più dell'ultima volta per arrivare a consumarla del tutto senza resti.
Insomma finirla per sempre.
E amen.
Oltre ogni ulteriore desiderio.
Al di là del volere illusorio di una cieca volontà di potenza.
Per arrivare all'estinzione radicale.
L'ultimo atto per annullare l'abbaglio luciferino iniziale.
Così da compensare la dismisura di tale infausta pretesa originaria.
Una promessa senza fondamento. Contro ogni evidenza. In nome di una fede folle.
Fine di ogni senso.
In assenza di tutto.
Inutile attendere una cometa impazzita, una improbabile tempesta magnetica, una glaciazione paralizzante o un'innalzamento continuo delle acque.
Sarebbe stato sufficiente smettere di costruire arche o navicelle spaziali lanciate nell'ignoto come metastasi impazzite.
Aspettare la fine.
Senza più fuggire.
Consegnandosi consapevolmente al proprio destino.
Chissa se allora...

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