lunedì 8 agosto 2011

Bela Lugosi is not dead

Arrivano verso mezzanotte.
La zia è già morta da un po'!
Ha ancora la carnagione rosea. Il sangue non ha defluito del tutto.
Sono in due. Il vestitore e l'accompagnatore.
Prima del rigor mortis la zia va cambiata. In fretta e furia bisogna cercare dei vestiti nel guardaroba, rigorosamente in bianco e nero, le collant non si trovano, pazienza...
Il vestitore è alto, quasi cieco, impacciato nel camminare. Al primo gradino inciampa barcollando paurosamente.
Sarà per la statura di oltre un metro e ottanta, l'età avanzata, i capelli bianchi spettinati, la camicetta celestino chiaro un po' trasandata sembra uno zombie richiamato dall'oltretomba per fare il lavoro sporco. Dare una presentabilità alla zia restituendola a una dimensione senza tempo. Sospesa da sempre nell'eternità. Come se tutto quanto vissuto di recente non fosse stato. Potesse le donerebbe anche un leggero sorriso beato.
Nonostante la mole, quando si presenta lo fa con una vocina piccolina piccolina quasi fosse ancora un bambino un po' troppo cresciuto nel frattempo. Con sé ha portato la cassetta degli attrezzi come quella dei medici di un tempo. Una borsa nera in pelle con apertura a scatto centrale.
Non perde tempo. Come un automa attivato sa bene cosa fare e nulla lo può distogliere dalla meta intravista. Il corpo della zia immobilizzato a letto. Circondiamo la zia per le presentazioni. Ma non c'è tempo. Il nostro eroe sta già smontando il letto per agevolare il lavoro... L'accompagnatore lo ferma... ei un attimo... aspetta. Ma tanta è la voglia di cominciare da voler bruciare tutte le tappe, gli ostacoli tra lui e lei.
Lo lasciamo da solo.
Vanno tolti gli oramai inutili strumenti di sopravvivenza, il catetere, i due ani artificiali, la maschera per l'ossigeno. Poi come un bebè incontinente dovrà fasciarla per evitare le perdite. Allora la vestirà con quanto trovato lì a disposizione. Dopo circa un'ora l'opera di trasformazione è terminata. La zia è stata restituita integra a nuova vita. Vengono gettati in una busta trasparente tutto quanto di residuale non più conforme al nuovo stato. La zia come una farfalla ha lasciato la crisalide. La metamorfosi è ora compiuta. Nuova vita alla nuova carne.
Prima di andare il vestitore tira fuori dalla borsa nera un contenitore in plastica bianca di amuchina offrendolo a tutti come lauto premio per il buon risultato. Manco fosse un infermiere d'ospedale o un consumato attore di C.S.I.

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